Cariddi (in greco Χάρυβδις) nella mitologia greca è un mostro marino.
In principio, Cariddi era una donna, figlia di Poseidone e Gea, dedita alle rapine e famosa per la sua voracità. Un giorno rubò ad Eracle i buoi di Gerione e ne mangiò alcuni. Allora Zeus la fulminò facendola cadere in mare, dove la mutò in un mostro che formava un vortice marino, capace di inghiottire le navi di passaggio.
La leggenda la colloca presso uno dei due lati dello stretto di Messina – Scilla e Cariddi, un mito senza tempo – di fronte all’antro del mostro Scilla.
Le navi che imboccavano lo stretto erano costrette a passare vicino ad uno dei due mostri. In quel tratto di mare i vortici sono causati dall’incontro delle correnti marine, ma non sono di entità rilevante.
Secondo il mito, gli Argonauti riuscirono a scampare al pericolo, rappresentato dai due mostri, perché guidati da Teti, madre di Achille, una delle Nereidi. Oggi Cariddi è collocabile sulla punta messinese della Sicilia, a Capo Peloro.